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GIORNI ALL'EVENTO
DAYS TO THE EVENT

Agenzia Spaziale Italiana: intervista a Tapete Deodato e Maria Virelli

Perché è importante per voi essere ad Earth Technology Expo?
In questi anni ETE si è consolidato come evento di rilevanza nazionale quale forum di incontro e scambio di esperienze e conoscenze fra sviluppatori di tecnologie, ricercatori e utenti finali che possono beneficiare delle nuove tecnologie. 
Essere a ETE pertanto è importante perché permette di portare le tecnologie satellitari di Osservazione della Terra direttamente agli utenti.
Mettendo a confronto sviluppatori e utenti durante gli atelier tecnologici, non solo mostriamo cosa i satelliti già sono in grado di fare a supporto di applicazioni quali la gestione del territorio e delle infrastrutture, l’uso sostenibile delle risorse idriche, una più efficiente produttività agricola, la risposta alle emergenze, e le analisi ambientali e dei rischi per la salute umana, ma anche comprendiamo come possiamo migliorare grazie alle future missioni satellitari.

Quali sono le novità che portate quest’anno?
Quest’anno gli atelier tecnologici ASI sono dedicati a:
  • l’utilizzo delle immagini della costellazione COSMO-SkyMed a supporto dello studio dei rischi naturali quali alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e valanghe, incendi che determinano situazioni emergenziali sul territorio nazionale. L’atelier ospiterà relazioni tecniche del CNR, INGV, Fondazione CIMA e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e università;
  • il contributo dei satelliti PRISMA e COSMO-SkyMed dell’ASI e del programma europeo Copernicus alla valutazione e monitoraggio delle diverse componenti del ciclo idrologico (mari, laghi, umidità del suolo, irrigazione), verso un uso sempre più sostenibile di questa importante risorsa naturale. In particolare, insieme a istituti del CNR, l’Università di Roma “Sapienza” e l’Istituto Superiore di Sanità, presenteremo i progetti del nuovo programma ASI denominato “Innovation for Downstream Preparation for Science” (I4DP_SCIENCE);
  • il programma ALCOR dell’ASI dedicato ai satelliti di piccole dimensioni (nanosatelliti) di Osservazione della Terra, attualmente in corso di sviluppo con il Politecnico di Milano, OHB Italia, Officina Stellare S.p.A.e l’Università di Napoli “Federico II”.
Inoltre, insieme all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), svolgeremo un atelier dedicato all’uso dei dati satellitari per la salvaguardia dei beni culturali.
Saranno presentati i risultati conseguiti nell’ambito del Piano Straordinario di Monitoraggio e Conservazione dei Beni Culturali Immobili coordinato dalla Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura (MiC).
 
Tecnologia e Prevenzione del dissesto idrogeologico. Quali sono gli strumenti che ASI mette a disposizione? 
Innanzitutto la costellazione dei satelliti radar COSMO-SkyMed che costantemente acquisisce immagini del territorio nazionale attraverso il cosiddetto “Piano Map Italy”.
Queste immagini costituiscono un archivio informativo prezioso e sono utilizzate per analizzare le deformazioni superficiali del terreno e identificare fenomeni franosi prima del loro innesco, così come infrastrutture potenzialmente a rischio di cedimento strutturale rispetto alle caratteristiche del territorio in cui sono realizzate.
È possibile inoltre effettuare la zonazione di aree in subsidenza ossia di abbassamento progressivo del terreno, ad es. per effetto delle attività estrattive dell’acqua di sottosuolo. Nel tempo e in conseguenza anche degli impatti del cambiamento climatico, queste aree potrebbero essere soggette ad alluvioni più frequenti e severe.
Inoltre, ASI mette a disposizione le immagini ottiche iperspettrali acquisite dal satellite PRISMA con le quali è possibile migliorare la conoscenza e la mappatura delle aree urbanizzate, dell’uso del suolo e delle attività agricole. Le informazioni derivate dalle immagini PRISMA aiutano a comprendere se l’attività antropica sta avvenendo nel rispetto dell’ambiente e del territorio oppure causa erosione del suolo, determina l’innesco di frane oppure determina una maggiore esposizione dei centri abitati alle alluvioni.
 
Tapete Deodato, Ricercatore in Osservazione della Terra e Maria Virelli, COSMO-SkyMed Mission Manager
 
Intervista a cura di Francesca Pucci

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