© EARTH TECHNOLOGY EXPO.
Tutti i diritti riservati.
Realizzato da dot360.it.
L’Earth Observation (EO), ma anche la “Geomatic and Geoinformation” (GGI), così come la Information and Comunication (IC), non solo come “Technology” ma anche come “Service”, rivestono già oggi un ruolo rilevante in molti ambiti della nostra vita quotidiana, ma ancor più hanno dimostrato di essere in grado, ove adeguatamente utilizzate, di concorrere a “riformare” il nostro sistema di vita.
Di ciò non possiamo non tenere conto nell’avviarci lungo quella che ormai anche istituzionalmente viene definita la “transizione ecologica”, e che vuole e deve prevedere nuovi modi, ad esempio, di spostarci, di produrre energia, di fare impresa, di coltivare la terra, di usare i suoli ed i mari e più in generale di intraprendere un nuovo e definitivo modello di sviluppo sostenibile che riduca l’impronta sull’ambiente delle nostre attività, e che persegua un uso razionale e rinnovabile delle risorse naturali.
Il Governo ha approvato il PNRR i cui fondi sono vincolati tanto al GREEN NEW DEAL, il piano per la conversione ecologica dell’economia, quanto al DIGITAL COMPASS 2030, un piano per l’innovazione e la transizione digitale della società e delle imprese europee. Green e Blu, verde e digitale sono quindi le due parole chiave di riferimento.
Dal 1998, Global Monitoring for Enviroment and Security (GMES), prima e Copernicus, poi, i Programmi europei di EO, hanno accompagnato, e concorso ad attrezzare con l’introduzione dell’innovazione sia tecnologica che conoscitiva, il percorso verso tali obiettivi politico-istituzionali, comuni e condivisi non solo a livello europeo, ma anche presso ciascuno degli Stati Membri.
Il programma Copernicus rappresenta oggi la sintesi più avanzata tra innovazione tecnologica, stato delle conoscenze ed operatività informativa in materia di EO, GGI ed IC e, garantendo a tutti in Europa, ma non solo, la disponibilità e l’accesso libero e gratuito ai dati ed alle informazioni prodotte, ha posto concretamente in campo gli strumenti per la propria “soft policy” ambientale e per “conseguire la sovranità digitale in un mondo aperto e liberamente interconnesso”.
C’è un collegamento tra i temi e le politiche di interesse del PNRR ed in particolare quelle relative alla “Transizione ecologica” che sono le finalità dell’ETE?
La risposta è certamente positiva se si tiene anche in conto del collegamento tra “Transizione ecologica” e “Transizione digitale”, che, tra i suoi numerosi obiettivi, ha anche quello di “investire in infrastrutture satellitari per il monitoraggio digitale”.
Infatti, l’Earth Tecnology Expo (ETE) intende mostrare la straordinaria capacità del Paese di saper creare, innovare e utilizzare tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone, dell’ambiente e delle città, per la sorveglianza dallo spazio del territorio, per la conoscenza e il monitoraggio dell’aria, del suolo e sottosuolo, del mare, delle acque e degli ambienti urbani ed extraurbani.
E’ evidente come ciò coincida per parte significativa con l’obiettivo generale di Copernicus, o meglio con quello strategico dell’UE e degli SM attraverso il programma Copernicus.
Considerando che ETE è “la prima e più completa esposizione delle applicazioni tecnologiche in corso (tante meritano di essere presentate) e dell’innovazione previste e presenti nelle linee guida del Next Generation EU” è importante declinarlo attraverso le applicazioni che fanno uso di ciò che Copernicus mette a disposizione e/o che da esso ne può derivare per il perseguimento del tema strategico della “Transizione ecologica”.
C’è un ruolo ed una responsabilità istituzionale dell’SNPA nell’ambito di tale strategia e ci sono applicazioni di Copernicus a tal fine?
Ci sono numerosissimi ambiti di interesse e competenza della “Transizione ecologica”, ma se ci focalizziamo sull’obiettivo dell’ETE relativo alla sorveglianza dallo spazio del territorio, e in generale al monitoraggio, ed alla valutazione dello stato, dei processi e dell’evoluzione dell’ambiente, il soggetto che riveste competenze e responsabilità istituzionale rispetto a tutto ciò è il SNPA, cioè ISPRA, le ARPA e le APPA, ai sensi della legge n.132/2016.
Al di là dei compiti specifici che ISPRA ha relativamente all’organizzazione del governo e della gestione nazionale di Copernicus, il Sistema Nazionale Protezione Ambiente è membro dello UFN, dove presiede un Tavolo di coordinamento specifico ad esso dedicato.
Tale Tavolo è stato ed è coinvolto tanto nell’identificazione e definizione dei fabbisogni e dei requisiti di EO, GGI, ICT e HPC, quanto nell’identificazione delle relative applicazioni già sviluppate ed operative nell’ambito del Sistema stesso, in particolare utilizzando dati e servizi di Copernicus, ed è da queste applicazioni che è opportuno partire.
Oltre ad essere utilizzatori di quanto Copernicus mette a disposizione, Ispra e le Agenzie che compiti hanno e possono avere relativamente al perseguimento degli obiettivi del Programma?
La struttura a rete del Sistema, la localizzazione, distribuzione e presenza sul territorio a scala (in molti casi) sub regionale, in particolare delle ARPA e delle APPA, la loro interazione stretta, anche a fini informativi e di assistenza, coniugata con la loro crescente conoscenza ed esperienza nell’uso di Copernicus, le rende naturalmente, ma a seguito anche di una adeguata e continua formazione, a poter essere destinati anche ad una attività di User Uptake, in particolare quella propria della RETE dei Copernicus Relay.
Ma perché? Chi sono e cosa fanno i Relay?
I RELAY svolgono un ruolo chiave promuovendo il programma Copernicus:
- come fonte sostenibile di informazioni full, free, open e affidabili per soddisfare le esigenze dei servizi pubblici nazionali/regionali/locali;
- nonché come incentivo allo sviluppo di servizi ad alto potenziale commerciale da parte di imprenditori locali
Possono far parte della Rete gli stakeholders nazionali, regionali e locali dello User Uptake; cluster, associazioni di industrie, intermediari per il sostegno alle imprese, ministeri, agenzie statali, fornitori di tecnologie e servizi.
Da tali premesse, pare possa scaturire la seguente proposta per un evento nell’ambito dell’ETE
Si propone un evento dal titolo Copernicus Relays e Snpa: ambasciatori della transizione ecologica in Italia in cui, partendo dallo UFN, che resta un grande Relay nazionale complessivo con funzione di indirizzo e coordinamento, e quindi dal suo Coordinatore nazionale, attraverso i membri nazionali già partecipanti alla rete europea dei Relay e le Agenzie del SNPA si possa evidenziare come siano stati coinvolti gli stakeholder, soprattutto locali, nella conoscenza del Programma Copernicus, come siano stati assistiti e, ove possibile rilevate le esigenze, e quali applicazioni di Copernicus siano state eventualmente fornite come soluzioni a tali esigenze.
© EARTH TECHNOLOGY EXPO.
Tutti i diritti riservati.
Realizzato da dot360.it.